<%@LANGUAGE="VBSCRIPT" CODEPAGE="1252"%>Isole di Capo Verde: turismo fai da te di Anna e Alberto - Caboverde , Cabo Verde, Capoverde

Investimenti Immobiliari a Capo Verde


foto di Gianluca

  • È passato un po' di tempo da quando abbiamo scritto il breve articolo che segue per il sito telematico Ponto de Encontro, con cui collaboriamo.
    L’articolo è risultato quasi profetico in quanto negli ultimi tempi anche i Capoverdiani si sono accorti che effettuare transazioni immobiliari in un simile contesto non dà garanzie a nessuno.
    Neanche i giochi e gli interessi politici, sono riusciti, recentemente, ad evitare l'incriminazione e il processo di qualche Sindaco e Funzionario inquisito.

    Riproponiamo, di seguito, le nostre riflessioni di allora, che rimangono di piena validità, ribadendo ancora una volta che investire a Capo Verde è possibile e, quasi sempre, conveniente.
    Bisogna solo farlo seguendo tutte le cautele.



    Investimenti immobiliari a Cabo Verde.

    Ci giungono notizie, per noi difficilmente verificabili, di un Paese, l’Italia, in crisi. Di gente al limite della povertà e dell’indigenza, di famiglie che non riescono ad arrivare, con il loro reddito mensile, a fine mese.
    Vivendo a Capo Verde da quasi cinque anni, ci è abbastanza difficile crederlo data la montagna di “investimenti finanziari”, in campo immobiliare, che si stanno riversando su questo Paese.
    Sal e Boavista (ma recentemente anche Maio), le due isole scoperte dal turismo di massa, sono letteralmente invase dagli italiani. Si tratta di imprenditori, costruttori, operatori turistici o speculatori che vedono nel nuovo filone immobiliare e nel basso costo della manodopera locale quella opportunità che in patria non hanno avuto (o hanno avuto con esito disastroso!).
    È così che sempre più gente, invogliata dai bassi prezzi (ma siamo sicuri che siano proprio, sempre, bassi?) e dal racconto di tropici meravigliosi e di spiagge incantate, compra un immobile senza essere mai stata a Capo Verde…
    La promessa è chiara: basso prezzo di acquisto, elevato reddito (quando non la si usa), rivalutazione sicura nel tempo.
    Premesso che, secondo noi, è semplicemente follia acquistare un immobile in un paese che non si conosce (soprattutto se è “terzo mondo”), analizziamo una serie di problemi che possono sorgere e indichiamo le cautele che secondo noi è utile seguire.

    Investire con tranquillità a Capo Verde non è facile.
    Non esiste un catasto come lo intendiamo noi e pertanto, anche quando si è in possesso di un regolare atto di acquisto, c’è sempre il rischio di cause con eredi, presunti o reali, di “proprietari” emigrati all’estero nel passato.
    Quando tratterete un acquisto dovrete quindi, almeno, accertarvi che chi vende abbia effettivamente la proprietà del bene.
    In sede di compromesso ed eventuale anticipo sarà bene che i documenti comprovanti la proprietà vengano citati e allegati al documento.
    L’ideale sarebbe comunque limitare al minimo l’uso di strumenti come compromesso, scrittura privata, promessa di vendita e anticipi relativi ed effettuare il pagamento solo, in sede di atto di vendita, davanti a notaio.
    Il fatto che l’immobile esista, che siano stati pagati dei diritti in Comune, che il Comune abbia fatto una sorta di assegnazione e che sia stata rilasciata una licenza di costruzione a nome di qualcuno non significa, praticamente, (quasi) nulla.

    Con questo non vogliamo dire che non si possa investire (comprare un terreno o un immobile) a Capo Verde. Raccomandiamo solo di farlo con estrema cautela e circospezione. Soprattutto ricordando che comprando da qualcuno con la pelle bianca, magari Italiano, non si hanno garanzie maggiori che comprando dai locali!!

    Ci piace finire questo breve articolo ribadendo la profonda diversità tra il vivere in un paese del terzo mondo e i canoni a cui siamo abituati in occidente.
    Quando viviamo in un “villaggio turistico” o in un confortevole hotel, magari con la formula “all inclusive”, per qualche settimana godiamo di una sorta di extraterritorialità. Siamo dei privilegiati che toccano appena (o per nulla) la realtà del Paese.
    Comprando un immobile entriamo a far parte di quella realtà… che lo vogliamo o no! ."