<%@LANGUAGE="VBSCRIPT" CODEPAGE="1252"%> Isole di Capo Verde: turismo fai da te di Anna e Alberto - Caboverde , Cabo Verde, Capoverde


Sono ormai sette anni che viviamo a Cidade Velha, un villaggetto di circa 1000 abitanti a 12 km da Praia (isola di Santiago).
Alberto da pensionato, Anna ha semplicemente lasciato il lavoro.
Un po' di notizie sul nostro conto le trovate di seguito e sparse sul Sito.
Noi siamo qui, poi, per soddisfare ogni vostra curiosità ulteriore.
Non abbiamo "culto della privacy" (una parola, oltre che un concetto, tanto fuori dalla nostra cultura da non avere neppure una traduzione in Italiano).

Una strana storia (Cooperazione diretta)

Capo Verde, aprile 2007

È l’aprile del 2001 quando Alberto, neo pensionato e la moglie Anna lasciano l’Italia per quello che sarà un lungo periodo di vita all’estero.
L’idea è semplice. Dopo anni di viaggi, effettuati solo nel tempo annualmente lasciato libero dal lavoro, hanno deciso di dare un’occhiata al mondo più da vicino e, poiché sono affascinati da quello che è comunemente chiamato “terzo mondo”, tenteranno di aiutare, secondo le loro possibilità, qualcuno più sfortunato di loro.

La scelta cade su Capo Verde e, immediatamente, appare loro evidente che lo sviluppo di questo Paese passa per l’opzione turistica. Se ne sono già accorti gli imprenditori italiani che, in breve tempo, hanno cementificato le due isole di Sal e Boavista con grandi complessi turistici che nulla (o quasi) hanno portato all’economia locale (il turismo “all inclusive” è fatto da stranieri che pagano all’estero, in moneta straniera, ad operatori stranieri). Nulla di questo tipo di transazioni passa per Capo Verde).
Alberto e Anna decidono di percorrere una strada diversa e si inventano il Sito Internet www.cvfaidate.com per aiutare, gratuitamente, turisti e viaggiatori a visitare Capo Verde in maniera autonoma appoggiandosi a piccole strutture locali e famigliari….

Il successo è immediato, numerose sono le richieste di informazioni che vengono loro rivolte, e il Sito, anche grazie all’apporto di informazioni degli stessi viaggiatori, diventa in breve la massima referenza per viaggiare a Capo Verde che si possa trovare su internet.
Passa il tempo e i due lo occupano con un lavoro di cui, inizialmente, sottovalutano la difficoltà: un vocabolario di Italiano-Kriolu (la lingua locale). Andrà in linea, sullo stesso Sito Internet, http://www.cvfaidate.com/azdizionario.htm , nel gennaio 2005. .

Giusto in tempo per permettere ad Alberto e Anna di iniziare un’altra bella avventura, quella che chiamano, da subito, una “Cooperativa all’incontrario” (prima l’attività e poi i soci).
Mettendo a frutto le loro conoscenze e la loro passione per l’arte culinaria, aprono, nell’aprile 2005, un ristorante – Kusa di Kasa - che, da subito, si propone di coniugare la cucina tradizionale italiana con gli ingredienti e le ricette tradizionali capoverdiane, ormai praticamente introvabili nei ristoranti locali.
L'attività è, inizialmente, gestita da tre soci: la coppia italiana e Isa, una ragazza capoverdiana di ventisei anni, che ha creduto nelle loro idee e che diventerà, in breve, completamente autonoma sia in cucina che tra i tavoli. L’iniziativa non ha alcun scopo di lucro. L’idea è unicamente quella di creare un futuro per qualcuno che altrimenti non ne avrebbe. .

Mentre il lavoro aumenta e, con gli incassi, viene completata l’attrezzatura, vengono, gradualmente, coinvolte altre tre ragazze poco più che ventenni. Con lo “staff” al completo, si tratta ormai solo di lavorare assieme e di trasferire loro le conoscenze. .

Passa il tempo e Anna e Alberto, che ormai hanno trovato quattro nuove figlie, diventano, ogni giorno, sempre più inutili. Le ragazze sono completamente autonome ed intercambiabili sia in cucina che tra i tavoli. Si occupano della spesa, dei conti, della contabilità. Usano Excel e Internet.

L’ultimo capitolo della storia data 30 settembre 2006 quando avviene il passaggio delle quote, a titolo gratuito, alle quattro ragazze.
Il Capitale Sociale è, da quella data, così composto: Isa (Amministratrice Unica) 20%; Gracinha 20%; Neusa 20%; Neida 20%; Anna 20%.
Le prime quattro sono le reali proprietarie dell'attività e si occuperanno della sua gestione lavorandoci a tempo pieno. La quota minoritaria mantenuta da Anna avrà la sua destinazione definitiva tra un anno. Potrà servire per coinvolgere un altro socio/a o verrà suddivisa tra quelle esistenti. Anna e Alberto rimarranno a Capo Verde, almeno sino ad ottobre, unicamente per dare loro qualche consiglio, quando e se verrà loro richiesto. .

Se è vero che ogni bella storia ha bisogno di una morale questa non ne ha alcuna. Potrebbe, però, essere la dimostrazione che, con un po’ di buona volontà, investendo un po’ in tempo e molto meno in denaro, è possibile fare qualcosa per gli altri senza utilizzare il sistema dell’”obolo liberatorio della coscienza” che è, sempre, di dubbia destinazione. .

  • Aggiornamenti:
    Il 01 luglio 2007, quando ci preparavamo a lasciare Capo Verde e le nostre ragazze al proprio destino è successo l'imprevedibile.
    Il padrone dei muri ci ha offerto l'appartamento, al piano superiore, dove sarebbe possibile ricavare tre camere da affittare ai turisti.
    Un autentico Bed & Breakfast che, gestito da noi due, darebbe un nuovo impulso anche all'attività del ristorante.
    Non ce la sentiamo di rifiutare. La nostra avventura in terra capoverdiana continua...

    il 10 settembre 2007, apriamo ufficialmente il Bed & Breakfast "Kama ku Kafé".

  • Il 31.03.2008, facciamo il punto della situazione:
    -alcuni mesi fà, le ragazze ci hanno detto che non hanno alcuna intenzione, pur essendo proprietarie per l’80% del Ristorante, di continuare a gestirlo da sole;
    -pur essendo completamente autonome sia in cucina che ai tavoli, pur tenendo la contabilità in Excel e inserendo il Menu, giornalmente, in internet in html, hanno “paura di restare sole” e, quindi, “vogliono un Padrone”;
    -a questo punto, dopo aver dedicato tre anni della nostra vita a loro e al “Progetto Ristorante - Kusa di Kása”, abbiamo voglia di riprendere in mano il nostro futuro e di ricominciare a viaggiare per il mondo sfruttando la buona salute che ancora ci accompagna.
    Abbiamo pertanto proceduto nella seguente maniera:
    -abbiamo effettuato un aumento di Capitale, assorbendo i nostri investimenti a fondo perso che erano serviti per l’acquisto dell’attrezzatura, per le scorte e per l’inizio della gestione, portando il Capitale Sociale a 2.500.000.= (Duemilioniecinquecentomila) escudos capoverdiani (circa 22.700 euro);
    -abbiamo così suddiviso questo Capitale:
    Neida.......40000 escudos pari al 1,6% del Capitale
    Isa..........40000 escudos pari al 1,6% del Capitale
    Neusa......40000 escudos pari al 1,6% del Capitale
    Gracinha..40000 escudos pari al 1,6% del Capitale
    Anna.....1170000 escudos pari al 46,8% del Capitale
    Alberto..1170000 escudos pari al 46,8% del Capitale

    La nostra Offerta (non essendo disposti a trasformarci in “padroni”):

  • Cercasi qualcuno disposto a rilevare (del tutto o in parte) le quote oggi provvisoriamente intestate ad Anna e Alberto.
    La persona dovrà, naturalmente, essere di completo gradimento nostro e delle ragazze.

  • Considerazioni:
    Viviamo, naturalmente, la situazione, come un (quasi) totale insuccesso.
    In rapporto alle aspettative che avevamo, poco (o nulla) importa che quattro ragazze abbiano perfettamente imparato un mestiere e siano ormai in grado di proporsi sul mercato del lavoro.
    Continueranno ad essere mentalmente schiave, e a lavorare, probabilmente, per miseri stipendi da fame…
    Probabilmente cambierà qualcosa in futuro… Un futuro che noi, oggi, non siamo stati capaci… di anticipare…