<%@LANGUAGE="VBSCRIPT" CODEPAGE="1252"%> Les Îles du Cap Vert: Tourisme au Cap Vert – organisez seul votre voyage - Anna et Alberto

Ribeira Grande - (Cidade Velha*)

La genesi del popolo capoverdiano


Correva all'incirca l'anno 1460, quando marinai al servizio della Corona portoghese scoprirono le prime isole dell'arcipelago di Capo Verde.
Antonio da Noli e Diogo Gomes furono gli scopritori ufficiali delle prime cinque isole. La data esatta del loro sbarco è ancora motivo di controversie e discussioni. Si sa però che la "scoperta", ufficializzata dal diploma reale del 3 dicembre 1460, faceva riferimento solo a cinque isole: Sam Jacob (Santiago), Sam Filipe (Fogo), Dela Mayes (Maio), Sam Christovam (Boa Vista) e Lana (Sal).
Solo più tardi (probabilmente nel 1462), Diogo Alfonso, scudiero di Infante D. Fernando, che accompagnava Antonio da Noli nella successiva spedizione di popolamento dell'isola di Santiago, scoprì le altre isole del gruppo occidentale.

Molti storici ritengono, e alcune prove dimostrano, tuttavia che, prima dell'arrivo di quei marinai, alcuni popoli della costa occidentale africana erano già stati nelle isole per l'estrazione del sale. Anche in alcune mappe arabe della prima metà del secolo XV compaiono due isole, di fronte al promontorio senegalese (Capo Verde), indicate con il nome di "Aulil".


La prima isola ad essere scoperta fu quella di Sam Jacob (Santiago) e lo sbarco avvenne davanti al vallone di Ribeira Grande (oggi Cidade Velha). Probabilmente il primo a sbarcare sull'isola fu Diogo Gomes ma la scoperta venne attribuita a Antonio da Noli poiché fu il più veloce a ritornare in Portogallo dandone notizia.
Cominciava così la storia di una città, di una società e di un popolo, il popolo delle isole, il popolo creolo.
Ribeira Grande (oggi Cidade Velha), é la culla della Capoverdianità, la prima città, costruita dagli Europei, nell'Africa sub-sahariana. Situata a circa dodici chilometri dall'attuale capitale di Capo Verde (Praia), Ribeira Grande, è una valle verdeggiante, sul bordo del mare, i cui monumenti sono testimoni del suo passato. Fu qui che avvennero, cinque secoli fa, i primi contatti tra europei e negri della costa africana e fu questo incontro che generò la nascita di un nuovo popolo.

Per decisione di D. Fernando, che la aveva ricevuta in dono da suo fratello D. Alfonso (re di Portogallo), l'isola di Santiago fu divisa in due capitanie subito concesse ai due capitani donatari: la parte meridionale ad Antonio da Noli e quella settentrionale a Diogo Alfonso.
Si stabilirono così anche due aggregazioni di popolazione, quella di Ribeira Grande e quella di Alcatrazes.
Nel 1462 arrivò il primo nucleo di abitanti a Ribeira Grande: Antonio da Noli accompagnato da alcuni membri della sua famiglia e da qualche persona dell'Algarve. Poche persone secondo le aspettative della Corona che, nel 1466 (12 giugno), pubblica "la Carta dei Privilegi" che incentiva e dà inizio al vero popolamento dell'isola.
I primi schiavi vennero così importati dalla Guinea, inizialmente per il popolamento e a garanzia dello sfruttamento della terra e, subito dopo, per la vendita in altri Paesi. Cominciava così il traffico verso le Canarie, l'Europa e le Antille.
La Carta dei Privilegi legherà anche la storia politica e amministrativa della costa della Guinea a Capo Verde, entrambe facenti parte della Diocesi di Funchal (Madeira).
Nel 1472, in relazione all'"indisciplina commerciale" degli abitanti di Santiago (traffico di schiavi e prodotti esotici), venne pubblicato un documento che andava a restringere il commercio degli schiavi e dei prodotti oltre a ridurre alcune delle regalie per gli abitanti. Sei anni dopo l'inizio della colonizzazione iniziavano le difficoltà per gli abitanti di Ribeira Grande.
Nel 1495 veniva costruita la chiesa di Nssª Sr.ª do Rosário, una delle costruzioni più antiche dell'isola e di Capo Verde. All'inizio si trattava solo di una piccola cappella di stile gotico, in seguito ampliata e ricoperta di azulejos. Fu la prima chiesa di culto cristiano in Africa e fu costruita con lo scopo di "evangelizzare" e facilitare l'ordinazione locale dei preti.
L'organizzazione degli spazi non fu il risultato di un processo spontaneo. Furono gli interessi coloniali che indirizzarono questa organizzazione, poiché servivano innanzi tutto alla Corona portoghese e ai suoi diretti vassalli.
Intanto Alcatrazes aveva avuto vita effimera e già dal 1513 i suoi abitanti cominciarono ad abbandonare le prime case e a trasferirsi a Ribeira Grande.
Così, a richiesta del re del Portogallo, il papa Clemente VII decise, attraverso la "Bolla Pro Excellenti" del 31 gennaio 1533, di elevare Ribeira Grande alla categoria di Cidade, capitale della Diocesi di Capo Verde e "Signora della Guinea" separandola dalla Diocesi di Funchal. Questo avvenne in quanto ci si era accorti delle opportunità che offriva la posizione geo-strategica delle isole nel commercio marittimo, di schiavi e altra merce, con la costa africana.
Ribeira Grande diventò, in pochi anni, un punto di passaggio obbligatorio per le navi che facevano la traversata dell'Atlantico, accumulando "grandi ricchezze" con il traffico degli schiavi, principalmente tra il 1468 e il 1497. Diventò un "emporio di schiavi" tanto che "commercialmente nessuna parte del mondo conosciuto non la conosceva, in virtù della fama che la posizione geografica le arrecava".
La sua ascesa fu però di breve durata poiché fu soggetta a frequenti attacchi e razzie da parte di pirati e corsari tra cui spicca il nome del famoso e terribile Francis Drake, che scagliò il primo attacco nel 1578 e ripeté la sua prodezza nel 1580 in maniera oltremodo più pesante e devastatrice.

A causa dei frequenti attacchi, a poco a poco, Ribeira Grande andò perdendo la sua importanza quale avamposto per l'esportazione di schiavi (posizione che perderà definitivamente tra il 1643 e il 1645).
Inoltre, a causa dell'"insalubrità del clima: frequenti pantani si formavano a riva del mare, specialmente nell'epoca delle piogge, e degli attacchi corsari, il 6 febbraio 1652, un decreto regio stabilì che " nella città di Praia passasse a risiedere ora il governatore ora il vescovo prendendo alcuni provvedimenti per lo sviluppo di quella città, i cui abitanti già avevano fruito di alcuni invitanti privilegi peraltro concessi per l'accelerazione di questo sviluppo"
La città di Ribeira Grande perse così il suo statuto di sede dell'episcopato e del governo. Nonostante tutto ciò la vita nella città continuava ad essere contrassegnata da prestigio e ricchezza. Questa situazione si mantenne sino al 4 maggio 1712. In quella data venne attaccata e saccheggiata dai pirati francesi comandati da Jacques Cassard. Il bottino fu stimato in circa tre milioni di lire sterline dell'epoca. Per Ribeira Grande fu il colpo finale e, nel 1724, risultava praticamente abbandonata, con la maggior parte delle case in rovina e senza alcuna capacità di difesa.

I vari attacchi verificatisi nel corso dei secoli avevano, ripetutamente, fornito opportunità di fuga agli schiavi negri, verso le zone più remote dell'isola. Essi andarono a costituire piccole comunità di "negri liberi". Queste comunità furono sempre viste dalla classe dominante come una minaccia. Cominciarono immediatamente ad essere perseguitate. Per il fatto di trovarsi ai "margini della legge" i membri di queste comunità (che iniziarono a formarsi nel sec. XVI) erano conosciuti come "Vadius" (ossia fuggitivi) e, in parte, dando origine a fenomeni sociali come la "Tabanka" , costituirono il nucleo dei più recenti "Rebelados o Rabelados" .
Nel 1858 avviene il riconoscimento definitivo di Praia di Santa Maria come Città capitale di Capo Verde.
Oggi di Ribeira Grande rimangono le rovine, la memoria, le tracce di un popolo e di un passato, " tristemente affacciata sopra l'eterno mare azzurro, dorme sotto il peso degli anni, dimenticata dagli uomini"

Ribeira Grande - Come era una volta…


Ribeira Grande fu la prima città costruita dagli Europei in Africa sub-sahariana e la prima capitale di Capo Verde.
Ribeira Grande beneficiò del grande sviluppo economico di città portuale, con le sue naturali implicazioni sociali e urbane (da cui traevano beneficio, naturalmente, le classi dominanti). Nonostante ciò molti storici affermano che Ribeira Grande non ebbe mai lo sviluppo di una città.
L'organizzazione dello spazio non fu frutto di un processo spontaneo ma obbedì a fattori di carattere endogeno (servendo gli interessi della Corona portoghese).
Ribeira Grande nacque, sulla riva del mare, intorno a un pianoro oggi conosciuto come "Praça Velha". Qui stava il municipio che aveva di fronte il Pelourinho, simbolo del potere municipale. Il Pelourinho rappresentava anche il potere del "signore sullo schiavo" e anche la sua localizzazione ne è testimone. Situato nel piazzale di Praça Velha, occupava la posizione centrale della piazza, della valle e quindi della città intera. Serviva sia per l'esposizione e per la vendita che come luogo di castigo degli schiavi. Tali punizioni erano comminate alla presenza degli altri schiavi, che assistevano, perché servisse loro d'esempio.
Dalla piazza del Municipio partiva un insieme di strade. Perpendicolare alla piazza esisteva un asse che attraversava la città nella direzione sud-nord. E' la classica via diretta delle città europee tardo medioevali. Dal lato orientale, parallela alla Rua Direita c'era la Rua da Misericordia, nella quale si trovava la sede della maggiore delle confraternite della città: quella della Misericordia di Ribeira Grande. Erano confratelli di questa comunità gli uomini più importanti e benestanti della città. Oltre che della sede, disponevano anche di un ospedale e di una chiesa.
A sud, attaccata al porto, c'era la celebre Rua do Calhau, dove, secondo notizie posteriori, risiedevano "gli uomini della nazione"; così si chiamavano all'epoca gli Ebrei. Era anche il luogo in cui venivano posti in una specie di "quarantena" gli uomini di "sangue impuro" fossero essi deportati, meticci o ebrei. Una sorta di ghetto in cui la gente restava sino a che non veniva accettata. Comunque, convertiti o no, gran parte della comunità commerciante residente era di origine ebrea o era ritenuta tale. Sulla riva del mare c'era la Rua do Porto.
Sul lato di ponente, immaginando la città divisa in due parti dalla Rua Direita, c'era la Rua da Banana. Qui abitavano i grandi proprietari terrieri di Santiago e di Fogo. Parallele alla Rua da Banana esistevano altre due vie: quella della Carreira e quella di Nssª Sr.ª do Rosário. Si trovava in questa ultima la chiesa di Nssª Sr.ª do Rosário, sede della confraternita degli uomini negri della città.
Nella seconda metà del Sec. XV, apparve il quartiere di San Sebastiano, nella parte est del vallone. Il borgo si spandeva anche verso nord in cima alla ribeira e il Bairro dos Sapes ne è un esempio.
Nella parte ovest del vallone nacque il quartiere di S. Bras delimitato dalla porta di Santa Marta. A S. Bras era situato, presumibilmente in alto sulla ribeira, uno dei posti di vedetta per l'avvistamento delle navi. Gli altri due bastioni di avvistamento erano detti della Vigia e della Ribeira.

Tra il 1556 e il 1558 il vescovo, D. Frei Francisco da Cruz, forse spinto dagli abitanti che si associarono per erigere "una fastosa cattedrale, degna dell'opulenza della città" dà inizio alla costruzione della Sé Catedral. I lavori vennero ostacolati dai potenti locali con il pretesto che la cattedrale era situata fuori dal "corpo della città". Per costruirla servirono molto tempo e molti soldi (in relazione al suo arredamento e ai materiali da costruzione. Le pietre, per esempio, vennero trasportate dal Portogallo). Quasi 145 (?) anni dopo, 1701-02 (?) i lavori venivano conclusi a spese del vescovo Frei D. Vittoriano Portuense. Questa grande opera fu per poco tempo immune dagli assalti di pirati e corsari. Pochi anni dopo, nel 1712, fu saccheggiata e danneggiata " al punto che le stesse campane della cattedrale ammutolirono vedendoci vilmente derubati e spogliati da mani sacrileghe". Oggi restano solo pareti che insistentemente si mantengono in piedi per testimoniare gli attacchi a cui furono esposte e i tempi d'oro di Ribeira Grande.
La città aveva anche alcune proprietà destinate alla coltivazione, in particolare frutteti di aranci, limoni, melograni, fichi e cedri di tutti i tipi.
Intorno al 1550, un pilota portoghese diretto a S. Tomé, visitando Ribeira Grande riferiva: "Questa città ha buone case di pietra e calce abitate da infiniti cavalieri portoghesi e castigliani" e vi si trovano "più di cinquecento focolari" oltre a "infiniti giardini di aranci, limoni, melograni e fichi di tutti i tipi"
Qualche anno più tardi, con scopi esclusivamente difensivi, iniziava la costruzione della Fortezza di S. Filipe
L'opera fu iniziata nel 1587 e terminata nel 1593 e fu una risposta ai continui attacchi dei pirati dell'epoca. Ebbe come probabili costruttori l'architetto e ingegnere, Joao Nunes, con la possibile collaborazione dell'ingegnere Filipe Terzio. In questo forte esistevano solo: una piccola cappella (S. Gonçalo), la casa del governatore e dei soldati, e una cisterna di acqua,costruita posteriormente (nel 1742). Nel secolo scorso, e anche recentemente, alcuni restauri hanno alterato parte dei tratti originali del forte.
La Fortezza di S. Filipe, detta anche Cittadella, domina tuttora la valle. Il panorama di Ribeira Grande che si gode dalle sue mura è grandioso.
(Liberamente tratto da fonti Internet diverse - 2003)

* Nota: Cidade Velha, dal primo di maggio 2005, è diventata Camara Municipal (Comune) riprendendo l'antico nome di Ribeira Grande de Santiago.
Nell'uso comune resterà, ancora per lungo tempo, indicata come Cidade Velha.

  • Disegni di Konstantino su Cidade Velha

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